Quando
chiesi a Wanna Noris la data della Bergamo-Roma-Bergamo,
mi disse che dal 23 luglio iniziano le notti di
luna piena, per chi pedalerà anche di notte sarà
uno spettacolo!!!
Dopo
330 km. di pianura, credo che quasi tutti i partecipanti
abbiano avuto la fortuna di percorrere la salita
di Verghereto, la discesa su Pieve S. Stefano al
buio, ammirare la luna piena riflessa nel lago,
il chiarore della sua luce sull’asfalto nero della
strada, il fruscio delle ruote nel silenzio della
notte. L’arrivo ad Umbertide all’1,30 di notte dopo
470 km. percorsi tutti d’un fiato. Il controllo
il tempo di rifocillarsi e si riparte per Roma,
ancora al buio: lo spettacolo è troppo bello per
lasciarselo fuggire, e quando spunta l’alba sono
quasi dispiaciuto.
Oltre
ai miei due amici di squadra che riconosco benissimo
anche al buio, nel chiarore della luce cerco di
cogliere dei segni particolari nei compagni di viaggio.
Tutti
rigorosamente con il casco, sono irriconoscibili,
se non per l’abbigliamento, i pochi capelli che
s’intravedono o dal colore dei baffi, ma baffi bianchi
come i miei ne ho visto pochi, ed è così che giunto
a Roma mi sento dire ‘‘Baffo, come va?’’, e mi è
sembrato d’essere a casa. Partiti da Roma
e giunti a Viterbo, purtroppo la luna ha cominciato
a fare i capricci, ma lampi premonitori non hanno
fermato la nostra corsa verso San Quirico D’Orcia.
Un
violento acquazzone ci ha costretti al riparo sotto
un distributore, dopo un’ora di freddo siam ritornati
a Viterbo, un’ora di sonno e via ancora al buio
con il chiarore della luna; la salita di Montefiascone,
il lago di Bolsena, e pian piano la luce dell’alba
il passaggio del 43° parallelo e le dune di S. Quirico
d’Orcia, bellissimo!!! Poi sotto il sole, l’arrivo
a Siena, i colli senesi, Pistoia, l’ultima salita,
e finalmente la discesa verso Casalecchio di Reno.
Purtroppo, ancora un altro violento temporale ci
ha costretti a pedalare al buio sotto una pioggia
incessante per più di due ore. Il freddo, la fatica
ha ridotto le nostre forze e ritardato l’arrivo
a Casalecchio di Reno.
Una
doccia, tre piatti di pasta, la torta, e due ore
di sonno sono bastate a rimetterci in sesto, e pronti
per l’ultima notte, noi tre soli, ancora una volta,
al buio, con il chiarore della luna, siamo ripartiti.
L’arrivo a Parma, è stato sofferto e i kilometri
nelle gambe cominciavano a farsi sentire. Da quando
ero partito da Bergamo i miei due
compagni Mimmo ed Estellino
non mi avevano mai lasciato un’attimo solo chiedendomi
continuamente come stavo, se avevo mangiato, se
avevo bevuto, ed io mangiavo senza aver fame, bevevo
senza aver sete, la paura di non farcela era grande.
Dopo
Parma l’ultimo controllo di Casalpusterlengo ancora
una volta sotto un sole cocente in sella alle nostre
specialissime siamo ripartiti; a quel punto fui
io a chiedere a Mimmo ed Estellino: “Come
và? aumentiamo? via!!!!”. Mai Bergamo
mi è sembrata così vicina, era fatta! In un lampo
ci siamo ritrovati all’arrivo, una gioia indescrivibile:
gli applausi, le strette di mano, l’abbraccio e
un bacio a mia moglie e a mia figlia. Non
era finita, come dopo la Roma-Bergamo del
2000, un lunghissimo silenzioso abbraccio con Mimmo
ed Estellino: era il sigillo alla Bergamo-Roma-Bergamo;
e credetemi qualche lacrima sul nostro viso segnato
dal sudore e dalla fatica, non è passata inosservata.
Giunto
a casa, in attesa della cena, mi sono addormentato
in poltrona.
Nel
primo sonno profondo la voce sussurrata e scherzosa
di mio figlio che diceva: “Bravo, papà, sei proprio
un campione!” Come nel 2000 dopo la Roma Bergamo
è comunque impossibile descrivere tutte le emozioni,
le sensazioni, la gioia, la serenità, la tranquillità,
il senso di benessere che mi son sentito dentro
dopo l’arrivo; quando pian piano il mio corpo riprendeva
vigore e mentalmente ripercorrevo la strada di quell’impresa,
si, perché per me è stata e rimarrà un’impresa,
e come allora un grazie a mia moglie ed i miei figli
che mi hanno sempre sostenuto durante i mesi di
preparazione.
Tempo
in sella ore 54,46
Tempo
totale ore 83,42
Ma
non è finita nel 2003 ci aspetta la regina delle
randonnee, la mitica Parigi-Brest-Parigi
(Ceci)
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