La
Paris-Brest-Paris
Io ho fatto solo la quinta elementare (e questo è un cruccio che mi porto dentro) mi diverto a scrivere, perciò troverete delle virgole dei punti o degli aggettivi fuori posto. Detto ciò vi voglio raccontare la mia quinta
PARIS-BREST-PARIS, mi rallegra il pensiero di essere riuscito a portare a termine la mia quinta PARIS-BRESTPARIS. E credetemi non è da tutti in Italia siamo in pochi. Sono presuntuoso!
Ora vi racconto la quinta. Il solo qualificarsi alla mia quinta PARIS-BREST-PARIS è stata una sofferenza, il poco allenamento del 2018, la ristrutturazione della casa mi ha tenuto lontano dalla sella per troppo tempo, inoltre dopo il nostro brevetto di 200 km una bronchite mi ha fatto soffrire più del dovuto, ho sofferto tantissimo ai 300 e 400 km di Verona non so come ho fatto a portarli a termine, un grazie a Germano Enzo e Bruno. Al 600 km, curata la bronchite, la compagnia di Enzo e Germano mi ha permesso di strappare l’omologazione e il lasciapassare per Parigi.
Iscrizione fatta e confermata.
Aspettando il 18 agosto mi sono allenato con il giro del lago di Como quello di Garda e il giro Orobie, quei tre giorni hanno messo nelle gambe quei km che mancavano, alla partenza da Rambouillet ne avevo 8.000 un po’ pochi contro i 10/12.000 delle precedenti edizioni.
Il 16 agosto sono in Francia, il sabato e la domenica prima di partire il tempo non promette nulla di buono un tempo da lupi, poi alle 14:00 di domenica 18 agosto un bel sole mi mette di buonumore, alle 19:30 dopo un’attesa snervante si parte, la notte vola via come al solito, è quando spunta l’alba e le gambe cominciano a far male la tristezza mi assale, ma chi me lo ha fatto fare, mi fermo a bordo strada in uno dei tanti ristori che le famiglie francesi preparano per noi, faccio fatica a scendere dalla sella per fortuna mi aiuta un signore, mi prende la bici e la appoggia alla sua casa mi invita a prendere un caffè, mai caffè è stato cosi desiderato.
Chiamo mia moglie nel sentire la sua voce mi emoziono, cosa c’è ho mal di gambe stai calmo passerà. Quel stai calmo passerà mi tranquillizza.
Dopo 24 ore ho nelle gambe 445 km sono a LOUDEAC, nelle altre edizioni a quest’ora ero già a CARHAIXPLOUGUER 521 km, sono in ritardo, dopo aver mangiato con Germano e Enzo decidiamo di dormire due ore e ripartire alle 24:00. Dormire? Un freddo boia non mi lascia dormire, si riposa ma non si dorme.
Alle 23:45 partiamo mancano 165 km a BREST, Enzo e Germano cominciano a fare dei calcoli sulla media, se facciamo il 20 di media alle 8:00 siamo a BREST. Siamo arrivati alle 11:15. Da LOUDEAC a BREST abbiamo impiegato 11 ore e trenta minuti. Non ci fermiamo neanche a mangiare troppo casino. Ci lasciamo alle spalle BREST e ripartiamo per PARIGI sono le 11:30. Enzo e Germano rifanno i calcoli sulla media dell’andata io li richiamo basta medie impossibile rispettarle troppe variabili. Infatti arriviamo a LOUDEAC alle 03:30 di notte. Ci siamo fermati due ore a dormire a SAINT-NICOLAS-DU PELE abbiamo impiegato tre ore e trenta in più dell’andata totale 15 ore.
Comincio ad essere un po’ preoccupato mancano ancora 436 km e abbiamo solo 34 ore a nostra disposizione.
Con questo passo rischiamo di arrivare fuori tempo massimo. Ci fermiamo per una sosta fisiologica ne approfitto per parlare con Enzo e Germano, ascoltate io sto facendo fatica sto rallentando il vostro passo voi andate io non so dove posso arrivare se arrivo a VILLAINES-LAJIHEL in tempo utile bene altrimenti chiamo Bruno che sarà già arrivato mi faccio venire a prendere e addio alla mia quinta PARIS-BREST-PARIS, almeno voi la finite entro le 90 ore. Non se ne parla nemmeno la risposta categorica di Enzo e Germano, siamo partiti assieme arriviamo assieme anche fuori tempo massimo ma arriviamo assieme. La decisione dei miei amici mi tranquillizza, riprendiamo il nostro viaggio. Alle ore 10:00 siamo a TINTENIAC. Alle 13:30 siamo a FOUGERES la media si sta alzando non dico nulla a miei amici guardo l’altimetria degli ultimi 300 km la strada si sta spianando, per modo di dire, non ci sono più dei lunghi saliscendi ma strappetti che non fanno più paura alle mie gambe o meglio alla mia mente.
Mancano 296 km ho 24 ore di tempo di solito un 300 km si fa in 15 ore. E’ fatta. Si è fatta se non succede un imprevisto la mia quinta PARIS-BREST-PARIS “l’è ndel sacc” Ora sono io che faccio i calcoli della media o meglio del tempo che impiegheremo per arrivare ai prossimi controlli: arriveremo a VILLAINES-LAJUHEL alle 19:00 si mangia, un bel massaggio, non si dorme. Saremo a MORTAGNE-AUPERCHE alle due di notte si mangia si dorme 15 minuti. Purtroppo ai piedi della salita la mia gomma posteriore comincia a toccare l’asfalto ho forato. Ancora. Avevo già forato all’entrata di CARHAIX-PLOUGUER per fortuna che ero a 20 metri dall’assistenza, 5 minuti ed ero già in sella, ma ora cosa faccio? Mi fermo? No faccio quasi tutta la salita fuori sella so che in cima c’è l’assistenza intanto che mangio e dormo quei 15 minuti mi ripareranno la foratura.
Che fortuna forare quando c’è l’assistenza.
Alle 08:15 siamo a DREUX gli ultimi km li faccio in compagnia di Silvano un carissimo e fortissimo amico.
Scendo di sella, Enzo Germano, un quarto d’ora e si riparte alle 11:30 voglio essere a RAMBOUILLET, Germano mi apostrofa è mezzora che dormo sono in bici ma mi sembra di essere a letto ho sonno ci fermiamo un po’ ok mezzora non di più alle 8:45 si riparte.
Gli ultimi 47 km sono una passeggiata, passano dei gruppetti che sembrano appena partiti, Germano sin dal primo giorno ad ogni “treno” che passava si attaccava, io lo richiamavo Germano il “treno” arriva sempre dietro vuol dire che va più forte di noi, non possiamo sempre salire sull’ultima carrozza per scendere poco dopo perché io non riesco a tenere le ruote. Ma ora mancava poco ed è così che su alcuni “treni” siamo saliti.
“Chè bel”.
Alle ore 11, ventisette minuti e ventisei secondi finisce la mia quinta PARIS-BREST-PARIS la quarta per Enzo la prima per Germano, grazie a loro sono arrivato in tempo utile.
Come ogni volta all’arrivo cerco di scambiare la mia maglia con un altro ciclista e anche questa volta la scambio con un russo indovinate il perché?
All’arrivo un pensiero particolare mio e di Germano per Carlo. Doveva essere con noi.
Ricordo la domanda che mi hanno fatto Mony e Mary: ma chi te l’ha fatto fare di tornare per la quinta volta su queste strade? La mia testa la mia mente perché all’arrivo e soprattutto dopo l’arrivo quando la fatica scompare riaffiorano solo i bei ricordi e hai una voglia matta di tornarci.
La PARIS-BREST-PARIS per noi Randonneurs è come una donna puoi farne a meno per un giorno due tre ma alla fine la cerchi, ecco la PARIS-BREST-PARIS è come l’amore ti fa soffrire ma non puoi farne a meno.
A chi dedico la quinta? A mia moglie e ai figli. Ho chiesto il permesso per il 2023, permesso accordato. Lo sappiamo se la famiglia non condivide la passione per la sella tutto diventa più difficile.
Cecilio
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