Era una sera di metà marzo, io, Mimmo e Vittorio...
...
stavamo tracciando il percorso per Capo Nord. Definito
il viaggio ci siamo chiesti perché non dare un valore
diverso a questa nostra avventura? Non ricordo come,
ma è nata l’idea di fare un grafico di 4000 caselle:
ogni casella un km ogni km un nome per chi sottoscrivesse
i km sarebbe stato come versare una goccia nel mare
della solidarietà.
Tutti d’accordo, ma a chi devolvere il ricavato?
Decisione difficile, ma da subito la nostra scelta
è caduta sull'Associazione Operatori di Pace Allipalli
e le sue Sorelle, perché da sempre conosciamo Don
Piero Paganessi di Comonte (Seriate) e da anni abbiamo
una adozione a distanza.
Ecco perché questi km sono stati km di sudore
fatica ma anche di solidarietà. Partenza sabato
2 giugno dal santuario
Madonna delle Rose di Albano S. A.. La presenza
del sindaco Maurizio Donisi, dell’assessore Claudia
Vanoncini e del parroco Don Gian Mario oltre ai
tantissimi amici è stata per noi un momento emozionante.
Dopo le foto di rito e la benedizione del parroco,
il sindaco ci ha dato il via; pochi km e prima sosta
a Comonte dove ci aspettava Don Piero Paganessi
per foto, saluti e altra benedizione; ne avevamo
bisogno con tutte quelle ore di sella ed il pericolo
della strada.
Nel mio piccolo bagaglio ho messo anche la bandiera
dell’ANAP (Associazione Nazionale Anziani Pensionati)
della quale faccio parte come consigliere provinciale.
Ho promesso ai miei amici pensionati di portarla
in cima al mondo. Il messaggio che voglio dare agli
amici “ciclisti-pensionati” è quello di muoversi,
viaggiare, nulla è impossibile in sella ad una bicicletta
si può arrivare dappertutto, basta volerlo!
Vittorio e Mimmo avevano solo tre settimane i
ferie e con così pochi giorni a disposizione siamo
stati costretti a tracciare un percorso da fare
a tappe forzate, con non meno di 250 km al giorno.
La giornata tipo era: sveglia alle 5,00 del mattino,
partenza alle 6,00 e arrivo sempre dopo le 18 di
sera. Alla sera, prima di dormire, ci accordavamo
con Armando e Luca per pianificare dove potevamo
fare la sosta 2 0 1 2 NORDKAPP... per il pranzo.
Sosta che era sempre dopo 140/150 km. La nostra
“crew” partiva verso le 10,00, ci raggiungeva sempre
verso le ore 13,00/14,00. Pranzo veloce il nostro
cuoco Luca era sempre pronto con il menu fisso:
pasta, patatine, formaggio e birra a volontà. Dopo
pranzo noi in sella e loro a fare provviste, cercare
il campeggio e preparare la cena. E così che in
14 tappe, più un giorno di traghetto, sabato 16
Giugno, dopo quasi 4.000 km, siamo arrivati in cima
al mondo!
Sapevo che il percorso non era per niente facile,
infatti quando è cominciata a circolare la notizia
che saremmo andati in 15 giorni a Nordkapp ancora
una volta ci hanno dato dei “pazzi”… Impossibile!
Inoltre, parlando con amici, mi consigliavano di
passare dalla Svezia che era tutta pianura, ma che
viaggio sarebbe stato andare a Nordkapp senza passare
dalla Norvegia?
Deciso di fare quella strada in Norvegia, durante
il viaggio più volte mi son chiesto il perchè non
ho ascoltato chi mi consigliava di passare dalla
Svezia. Su quelle strade mi sono reso conto che
non c’è pianura, è tutto un saliscendi. Se a quei
“mangiaebevi”, come li chiamiamo noi ciclisti mi
ero preparato, quello che non mi aspettavo era di
lottare così tanto contro il vento e passare così
tante ore sotto la pioggia. Infatti, dei 14 giorni
di sella, per ben 12 abbiamo sempre preso pioggia
per più ore al giorno, in alcune tappe anche per
8/10 ore. Ma chi me lo faceva fare?
A casa al mio ritorno le prime domande degli
amici sono state:
- Farai un altro libro? -
- E’ stata più dura la Coast-to-Coast o
la Nordkapp? -
Belle domande! Per quanto riguarda il libro,
no non lo farò ho fatto un diario di viaggio per
chi lo volesse basta chiedere che sarò felicissimo
di farglielo avere.
Che sia più dura la Coast-to-Coast o la Nordkapp
è difficile fare paragoni, sono due cose diverse.
Diciamo che la Nordkapp essendo in Europa è più
fattibile per la logistica. La Coast-to-Coast oltre
che essere lontano da casa è anche meno accessibile
per tanti altri motivi.
Comunque sia, basta avere due amici come Mimmo
e Vittorio e si può fare tutto, basta volerlo.
Certo con 4 anni in più sulle spalle anche la
Nordkapp, è stata dura perché Vittorio e Mimmo avevano
un passo più veloce e il percorso non permetteva
di stare alla loro ruota così ho pedalato tantissimi
km senza poter sfruttare la scia. Per me abituato
a “succhiare “ le ruote i primi giorni sono stati
impegnativi, per stare al loro passo sprecavo un
sacco di energie, ma poi ho capito che era meglio
diminuire la velocità, staccarmi da loro, con quel
tempo così piovoso era una scelta giusta, così ho
fatto. Non m’inzuppavo d’acqua e bruciavo meno energie.
Alla sera all’arrivo non ero così distrutto come
le prime tappe.
Per la verità il viaggio a Nordkapp era in programma
ancor prima della Coast-to- Coast, subito dopo la
prima Paris-Brest-Paris del 2003.
Sembrava un viaggio troppo impegnativo o si faceva
in solitaria con tempo illimitato o con qualche
amico di sella e qualcuno al seguito. Trovare qualcuno
disposto a star lontano da casa per più giorni non
era facile. Poi non si può far tutto d’un botto,
bisogna dosare le forze e gli impegni, non c’è solo
la bicicletta c’è anche altro nella vita Se brucio
tutte le tappe cosa mi resta da fare prima di arrivare
a ottant’anni? Scherzo, magari mi fermerò un po
prima, ma come ho già detto, per me la bicicletta
è la miglior medicina contro tutti i mali.
Inoltre ultimamente mi sono accorto che la bicicletta
per noi uomini é come la moglie, puoi farne a meno
per un paio di giorni, non di più. La differenza
é che la bicicletta non dice mai di no è sempre
pronta e disponibile. Mi sa che a lungo andare sarò
io un giorno a dover dire:
“oggi non ho voglia, ho mal di testa facciamo
domani?”
Come ho detto, erano anni che sognavo questo
viaggio ne ho sempre parlato con Mimmo poi un giorno
con noi in sella c’era anche Vittorio e nel sentire
il nostro discorso da subito si è detto pronto a
partire con noi. Ora bisognava trovare chi ci avrebbe
accompagnato.
Dopo sei mesi di preparazione finalmente il due
giugno si parte. Sì, sei mesi perché la data di
partenza era stata fissata il giorno del nostro
pranzo sociale nel novembre 2011. Quel giorno Mimmo
ha chiesto a mio fratello Armando se era disposto
a fare da guida sul camper come supporto per il
pranzo e la cena, trovare il campeggio per il dormire
in modo che noi avremmo avuto 56tutto il giorno
a disposizione per pedalare. Così in due settimane
saremmo arrivati in sella a Nordkapp.
Oltre ad Armando sul camper c’è anche Luca il
figlio di Mimmo, entrambi preziosissimi per il loro
impegno: non ci hanno fatto mancare nulla e, prima
che mi dimentichi, ringrazio la nostra crew.
Anche questa volta sono riuscito a convincere
mia moglie Marisa a raggiungermi. Lei e Monica,
moglie di Mimmo, arriveranno in aereo a Narvik mercoledì
13 giugno quando mancheranno circa 750 km che sicuramente
saranno i più facili.
Le tappe
Se volete il racconto delle tappe
inviate una e-mail a: cecilio@tipografiatesta.it
sarò felice di inviarvele.
potete
visionare filamati e cronache di quasta
"impresa" anche sulla nostra
pagina
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